Il modo più semplice per utilizzare le proprietà di un cristallo è indossarlo, come collana, bracciale, ciondolo … Le vibrazioni dei costituenti interagiscono con quelle del corpo …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

* arch. Lorena Mion
Cell. 3333016008
e-mail: obsidieane@virgilio.it

 

di Lorena Mion

 

Pietre e Cristalli ottimi alleati

FABRIS1

Fin dall’antichità si è fatto uso di pietre e cristalli come amuleti e talismani perché si riteneva possedessero influenze positive su chi li portava.
Ametista e rubino sono le pietre degli anelli di vescovi e re.
Il rubino è simbolo di forza e potere, ciò che in effetti rappresenta un sovrano, del resto il rosso è il colore del 1° chakra, sede dell’energia vitale, autoaffermazione …
L’ametista, collegato al 6° chakra (3° occhio), è simbolo di elevazione spirituale, giustizia, consapevolezza e sobrietà (per questo si riteneva che il vino in cui era immerso un cristallo di ametista non facesse ubriacare), qualità che doveva possedere il rappresentante del potere spirituale.
Alle giovani spose era costume regalare una collana con granati e perle, perché le avrebbero supportate nel nuovo ruolo di “signora della casa”, cristalli di rubino vengono impiegati ancora oggi nelle meccaniche degli orologi, il diamante viene usato per tagli di precisione, e così via.
Personalmente sono stata attratta dalle pietre fin da bambina: non c’era gita, in montagna principalmente, dalla quale non tornassi con qualche sasso dalla forma o colore particolare, dotati di chissà quali poteri.
E, sinceramente, mi appassionavano molto di più le avventure dei Sette Nani, la discesa nelle profondità della terra alla ricerca di tesori nascosti, che le vicende di Biancaneve.
E Merlino? Fu all’interno della Grotta di Cristallo che ebbe la prima visione (Mary Stewart “La Grotta di Cristallo”)…
Tutt’ora continuo a raccogliere pietre: zaino e tasche non sono mai vuoti, c’è sempre qualche pietra che torna con me e va a riempire le numerose ciotole sparse per casa.
Per contro, l’approfondimento per le proprietà intrinseche “altre” dei cristalli è avvenuto per caso: stavo attraversando un momento difficile sia lavorativo che personale e sentivo la necessità di protezione e pulizia degli ambienti in cui vivevo.
Col tempo ho capito che niente accade per caso: infatti in quel periodo, visitando una delle prime fiere sul benessere, trovai dei volantini che pubblicizzavano un corso di “Cristalloterapia per l’ambiente”.
Niente di più facile, era ciò che cercavo. Da lì mi si è aperto un mondo, ho trovato risposte e conferme a cose che già intuivo, ed uno stimolo di crescita e approfondimento che continua ancora adesso.

Il modo più semplice per utilizzare le proprietà di un cristallo è indossarlo, come collana, bracciale, ciondolo, in tasca, o fissato direttamente sulla pelle con un cerotto; una volta a contatto, le vibrazioni dei costituenti del cristallo interagiscono con quelle del corpo ed aiutano a riallineare e riequilibrare le parti in disarmonia.
Ciò avviene perché i cristalli posseggono alcune caratteristiche particolari:

1. Formazione *
2. Struttura interna (reticolo cristallino) **
3. Composizione chimica
4. Colore

Sceglieremo quindi una pietra di origine magmatica per lo sviluppo dei processi di apprendimento, per capire quali sono le nostre potenzialità, ciò che in noi è innato, per il quale siamo predisposti, piuttosto di una di origine sedimentaria che invece supporta nel lavoro graduale di pulizia per “strati”, portando a galla comportamenti, convinzioni e condizionamenti che non sono nostri, che abbiamo accumulato nel tempo come “zavorra” grazie alle influenze esterne, oppure una di origine metamorfica per aiutarci in un momento di cambiamento o trasformazione.
Quante volte abbiamo sentito l’espressione ”sei quadrato” per descrivere una persona troppo rigida nel comportamento o nel modo di pensare, oppure “sei amorfo” quando invece è tutto l’opposto. In questo caso la scelta di un cristallo con una struttura cristallina opposta al comportamento-tipo di una persona può aiutare ad armonizzare una realtà un po’ troppo rigida o dispersiva.
Analogo è il discorso per la composizione chimica del cristallo e per il colore.
Pochi cristalli sono costituiti da un solo elemento chimico: il rame, lo zolfo, il diamante, l’argento, l’oro: la maggior parte comprendono più elementi chimici, in proporzioni più o meno elevate gli uni rispetto agli altri, che ne determinano gli effetti sul piano fisico, emotivo e mentale.
Per esempio, un cristallo contenente principalmente ferro come l’ematite a livello fisico aiuterà nell’assimilazione del ferro, la produzione di globuli rossi, a livello mentale rafforzerà la vitalità, la volontà (volontà ferrea), l’entusiasmo, mentre a livello spirituale aiuterà la calma e la sicurezza.
Un cristallo contenente zolfo, a livello fisico aiuterà nella depurazione, rafforzamento delle difese immunitarie, a livello mentale aiuterà a portare chiarezza in stati di confusione, distrazione, a livello spirituale aiuterà a riconoscere il lato oscuro per superarlo.

Abbiamo tutti sentito parlare di cromoterapia: una tecnica che si è sviluppata in tempi molto antichi che presuppone l’utilizzo dei colori per aiutare corpo e psiche a ritrovare il naturale equilibrio.
I colori possono essere assorbiti in vari modi: attraverso l’abbigliamento, l’ambiente (per esempio il giallo stimola il lavoro cerebrale, il verde rilassa, non per niente le pareti delle sale operatorie sono dipinte di verde), l’esposizione a particolari strumenti che emettono luci luminose colorate, gli alimenti (i colori in essi contenuti entrano nell’organismo mediante la loro assunzione).
Anche il colore è determinato dai vari elementi chimici che compongono il cristallo e il modo più semplice di utilizzarlo è posizionarlo sul chakra corrispondente.

Secondo l’antico yoga indiano la struttura energetica del corpo umano ha 6 chakra principali più uno, sopra la testa. Posti all’incrocio di tre canali energetici, sono dei centri che raccolgono l’energia che scorre attraverso questi canali, la trasformano e la ridistribuiscono nuovamente, sono correlati a specifiche ghiandole e organi del corpo fisico.
Una sessione (trattamento) “standard” prevede il posizionamento dei cristalli sui 7 chakra principali (vedi fig.); poiché ad ogni chakra corrisponde un colore, al 1° chakra useremo pietre nere e rosse, al 2° arancio, al 3° gialle, al 4° verdi e rosa, al 5° blu e azzurre, al 6° viola, al 7° trasparenti (quarzo ialino, selenite, calcite trasparente).

Spesso mi chiedono: “E’ vero che sono le pietre a sceglierci?”
Sì, succede a volte che, dopo esserci documentati su libri specifici, entriamo in un negozio per acquistare “quella” pietra, convinti ci serva, poi invece usciamo e ne abbiamo comprata un’altra, perché ci ha attirato di più; in seguito, leggendone le caratteristiche, scopriamo che è quella che veramente fa al caso nostro.
Di solito quando una pietra ha esaurito il suo compito non si trova più: la cerchiamo, sicuri di averla appoggiata là, ma non c’è, ed è inutile continuare le ricerche perché non si trova, apparirà per caso in un altro momento, quando abbiamo smesso di pensarci. Può succedere anche che, nonostante le varie precauzioni, la pietra cada e si rompa, in questo caso è proprio perché ha dato tutto, si è esaurita, allora la si può mettere nella terra dei vasi delle piante, oppure direttamente in giardino.
Questo vale anche per le sessioni coi cristalli: il facilitatore (colui che opera con i cristalli) prepara le pietre che intende usare con una certa logica e schema, poi però la persona arriva, si scambiano alcune parole e decide sul momento di cambiare disposizione e tipi di pietre.
Analogamente, durante un trattamento può accadere che senza alcun motivo le pietre si muovano, si spostino, si sistemino nel posto “giusto”, oppure rotolino via definitivamente, a volte è la stessa persona che si muove di scatto e le fa andare via; ci si potrebbe vedere un qualcosa di magico, niente di tutto ciò, sono proprio le vibrazioni della pietra che entrano in risonanza con noi.
Riassumendo, le pietre sono degli ottimi alleati: ci supportano, rafforzano il nostro campo energetico, allineandolo e armonizzandolo, grazie al reticolo cristallino e alle proprietà dei minerali che li compongono, e poi perché no? Sono dei bellissimi gioielli da indossare.


Per approfondire l’argomento:
M. Gienger, L’arte di curare con le pietre, Edizioni Crisalide, 1997
Katrina Raphaell, Cristalli, Xenia Edizioni, 1985

 

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LA FORMAZIONE DELLE PIETRE AVVIENE ATTRAVERSO TRE PROCESSI

Magmatico o primario: rocce generate direttamente dal magma. Si distinguono in rocce plutoniche (da Plutone, il dio degli inferi) o intrusive, se si formano nel sottosuolo, o rocce vulcaniche effusive, se si formano in superficie.
Tra queste: agate, opale di fuoco, ossidiana, topazio, tormalina, fluorite, pietra di luna, calcedonio, quarzo ialino, quarzo fumé, ametista.

Sedimentario: rocce generate dal continuo accumularsi di detriti e sedimenti. Quando, in prossimità di laghi o del mare, il flusso dei fiumi si rallenta, si formano grandi depositi di detriti: qui, grazie all’azione dell’acqua, i minerali contenuti nelle rocce si sciolgono e si combinano con altre sostanze presenti, per poi depositarsi sotto forma di nuovi minerali. In questo gruppo: calcite, dolomite, selenite (gesso), pirite, calcedonio, crisocolla.

Metamorfico: rocce generate dallo spostamento e compressione degli strati rocciosi della crosta terrestre.
Poiché il magma sottostante è in continuo movimento, le rocce di superficie (le “zolle” o “piastre tettoniche”) non riescono a mantenere una struttura compatta e uniforme, ma galleggiano su fiumi di lava rovente.
Lo spostamento e le tensioni tra le zolle che si sfregano e si spingono l’una con l’altra, fa si che il reticolo cristallino delle rocce tenda a disporsi secondo piani direzionali diversi, inoltre gli effetti della pressione fanno si che, tramite lo scambio di minerali, si creino delle rocce completamente diverse.
Rocce metamorfiche sono: granato, giada, serpentina, occhio di falco e occhio di tigre (dove si possono ben vedere i vari orientamenti spaziali del minerale), rubino, zaffiro, rodonite, serpentina.

 

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STRUTTURA INTERNA (RETICOLO CRISTALLINO)

I cristalli vengono suddivisi in 7 famiglie a seconda della loro struttura/reticolo cristallino , ovvero il loro piano di crescita:

Cubico (cristalli la cui struttura interna è basata sulla forma quadrata): pirite, fluorite, granato.
Esagonale (cristalli la cui struttura interna è basata sulla forma esagonale): acquamarina, berillio, morganite, quarzo ialino, ametista, quarzo fumè, citrino, rubino, zaffiro.
Trigonale (cristalli la cui struttura interna è basata sulla forma a tre facce): tormalina.
Rombico (cristalli la cui struttura interna è basata sulla forma a rombo/losanga): aragonite, peridoto, topazio.
Monoclino (cristalli la cui struttura interna è basata sulla forma a parallelogramma): calcite, selenite, epidoto, kunzite, lepidolite.
Triclino (cristalli la cui struttura interna è basata sulla forma a trapezio): cianite, rodonite, pietra del sole, turchese.
Amorfo (cristalli che, a causa di particolari condizioni naturali, non sono riusciti a sviluppare una struttura cristallina): ambra, opale, ossidiana, moldavite.